IL CONTRATTO DI RETE D’IMPRESA: “piccolo è bello” solo se ci si aggrega
La caratteristica delle imprese italiane, piccole e piccolissime PMI, è quella di riuscire a creare idee e prodotti, a realizzarli e a esportarli in tutto il mondo.
Le grandi imprese metalmeccaniche della Emilia Romagna Valley (Ferrari, Lamborghini, Maserati) sono nate nel dopoguerra in autorimesse o magazzini dove il fondatore metteva a frutto la propria capacità manuale unita alla visionarietà.
Oggi, questa capacità creativa e di realizzazione di un progetto deve fare i conti con un mercato che richiede sviluppo innovativo, capacità finanziaria e di comunicazione.
Oggi resta la idea del “piccolo è bello”, ma solo se ci aggrega, se si mettono in comune risorse ed idee e ci si presenta sul mercato con una struttura che consenta di affrontare le sfide del momento.
Spesso incontro imprenditori che cercano lo strumento migliore per regolare rapporti di collaborazione in essere con altre imprese, pur non volendo costituire immediatamente una nuova società, e spesso questi imprenditori, non conoscono le possibilità offerte dal contratto di rete.
Il timore maggiore è di “legarsi” con altre imprese perdendo la propria identità e quindi si mantengono rapporti commerciali ma si teme di fare il passo ulteriore, anche se si è consapevoli del fatto che strutturando le sinergie in essere si riuscirebbe ad essere più performanti e competitivi sul mercato di riferimento.
Una risposta efficace a questo bisogno è il contratto di rete di impresa:
Il contratto di rete di impresa è una soluzione, sia al bisogno di aggregarsi per offrire servizi migliori e ricorrere ad economie di scala anche nelle forniture, sia alla volontà di mantenere la propria autonomia ed individualità perché si sceglie di mettere in condivisione un progetto e quindi di collaborare in un ambito condiviso, sia pure “altro” rispetto alla propria attività, mantenendo la propria individualità.
Il più delle volte, le imprese mi rappresentano il fatto di avere rapporti in essere , di volere fare un passo ulteriore sulla strada della collaborazione strutturata ma di temere la perdita di identità o di cedere informazioni ad altri.
Di fatto, il contratto di rete d’imprese può riguardare una collaborazione orizzontale, tra soggetti che operano nello stesso ambito ma con delle caratteristiche peculiari, oppure verticale, ad es. in una filiera di produzione.
Un esempio di rete orizzontale; una rete tra operatori della logistica che, con competenze e specializzazioni diverse e dimensioni differenti , hanno costituito una rete per riuscire ad essere presenti in tutto il territorio nazionale e per partecipare alle gare di appalto.
Un esempio di rete verticale; una rete nel settore manifatturiero, dove le imprese fornitrici di una grande azienda, si strutturano in una filiera di carattere produttivo.
Spesso la decisione di aggregarsi in rete scaturisce da una collaborazione già in essere ma informale, oppure vi è un soggetto di riferimento, di fiducia di tutti gli altri, che propone l’aggregazione ed il progetto e svolge il ruolo di coordinatore.
Si tratta di una fase molto delicata, in quanto si passa da una idea alla trasformazione della stessa sul piano concreto.
Inoltre, si possono già cogliere le compatibilità o le criticità. E’, insomma, una fase di incubazione delle idee e di preparazione delle fondamenta del progetto.
Per fare comprendere la forza della aggregazione in rete di seguito un grafico (indagine Istat 2011-2015), che mostra la variazione percentuale del fatturato rispetto all’anno precedente, tra imprese in rete e non in rete (il primo anno 2011 viene riportato come anno zero – differenza tra imprese in rete ed imprese non in rete).
Dunque, se la bontà dello strumento rete è di grande evidenza, è fondamentale il supporto allo sviluppo strategico per disegnare il modello di progetto.
Per questo occorre un professionista competente, che aiuti a disegnare il modello strategico di sviluppo della rete che nasce dalla idea delle singole imprese e che porti a redigere l’accordo sulla base di questi principi.
Il contratto di rete è come un “abito su misura” ed è il risultato della elaborazione della idea del progetto che le imprese , insieme, vogliono realizzare.
Dunque se Tu, imprenditore, pensi di trovarti in una delle situazioni che ho descritto e sei interessato ad approfondire il tema puoi scrivere a nicoletta@nicolettagrassi.it per fissare una video call di 30 minuti e cominciare ad affrontare il tema. www.nicolettagrassi.it
Avv. Nicoletta Grassi, diritto contrattuale, Bologna